Poco più che quarantenne, nato a Pontinia , lavora al Ministero dell’Interno. Le sue azioni hanno però radici forti. La voglia di aiutare gli altri ce l’ha nel sangue. La sua è una generazione di apriliani acquisiti, cresciuta a pane e altruismo. In lui scorre il bisogno di dare ascolto a chi lo chiede. Nella sua casa di Aprilia, insieme a lui, vivono la moglie e le sue splendide bambine, che rappresentano il suo primo pensiero della mattina. Per la madre, è un ragazzo con un cuore grande, una persona straordinaria che non ha voluto rinunciare ai propri desideri per se stesso, pur vivendo con sacrificio l’impegno, stando spesso ai margini della società, accanto ai bisognosi di una provincia in emergenza, che ogni giorno grazie a lui per qualche ora tornano a sperare, ad impegnarsi, ad insegnare e ad apprendere. Nell’associazione ADM and Partners ha trovato le risposte giuste a domande che si poneva da tempo. << Ho capito – spiega – che dare valore e significato all’essere fisicamente presenti, vuol dire tanto. Per se stessi come per gli altri. Bisogna mettersi in gioco – sottolinea - e rimboccarsi le maniche>>. Il suo impegno va dove c’è il bisogno, mettendo il seme di una nuova speranza, della volontà di vita che supera odi e risentimenti, e trova ancora la strada verso il futuro possibile. “Fortunato presidente”, come lui stesso si definisce, Marco Cocchieri è a capo di quest’associazione , che “nasce – spiega - dalla presa di coscienza della distanza che c’è tra chi ha bisogno e chi sta bene, Marco Cocchieri ci ricorda che è importante che la gente sappia che siamo presenti per loro, per chi è in balìa dei flussi di disagio sociale. Quando sei in queste condizioni - precisa - tu perdi qualcosa e gli altri, allo stesso modo, perdono qualcosa di te”. Così, il socio dell’ADM & partners è nato dalla voglia di discutere, di andare in fondo alle cose.
“Siamo – ribadisce Marco – un’ associazione di dipendenti con l’umiltà di metterci al servizio delle persone più sprovviste di supporto sociale. Ci sono persone in cerca di lavoro”. “Se hai interesse a contribuire alla costruzione della comunità sociale – dice - devi includere la rinuncia personale per la molteplicità. Questo si può fare solamente con il rispetto reciproco. Delle regole sì, ma da mostrare con amore”. L’ italiano in difficoltà, quando sente che può partecipare, lo fa con gioia, altrimenti resta ai margini. Ma la necessità di far parte della comunità, di non essere diverso, lo espone al rischio di non essere accettato. Da qui scatta l’aggressività che sfocia poi in violenza. “L’accoglienza – ricorda Cocchieri – è coinvolgimento emotivo, mezzo con il quale si combatte l’ignoranza”. La sua vocazione di uomo prima di tutto, poi di presidente dell’ADM & partners, è di rapportarsi con i giovani. Quelli che hanno pudore e diffidenza, nei confronti dei quali si avverte una certa “diseducazione verso l’affettività e assenza di movimento partecipativo”. Forte della sua esperienza di presidente dell’ADM & partners nella comunità di Latina Marco Cocchieri sottolinea che “l’indifferenza nasce dal fatto che se non si è forti, è difficile impegnarsi per gli altri senza aver capito niente di se stessi. E’ una forma – continua - di difesa dalla contaminazione della società”. Insomma, il suo è un vero e proprio impegno fisico ed emotivo, che non tutti hanno voglia di avere. “Partecipazione – ricorda - significa rispettarsi, impelagarsi nella via verso l’altro che poi è quello che ti permette di crescere”. Un principio cristiano raccontato da un laico qual è Marco Cocchieri, così umano da chiamarlo “bisogno egoistico”. “L’incontro con l’altro – sottolinea - significa vedere me attraverso gli altri e gli altri attraverso me. Ognuno di noi ha tutto dentro di sé. A seconda delle circostanze, gioca poi con le proprie parti”.